Ultimo aggiornamento: 23.03.99
Comunicato stampa del 22 marzo 1999
22 marzo 1999
Comunicato stampa del 22 marzo 1999

Dalla FIDE
In un comunicato stampa del 19 marzo la FIDE annuncia che il Presidential Board di Ankara (13-14 marzo) ha risolto i problemi dell'organizzazione della fase finale del Campionato del mondo. Si terra' a Las Vegas, Caesar Palace, dal 26 luglio al 29 agosto 1999.
Quanto al match Zsuzsa Polgar-Xie Jun la FIDE si e' impegnata ad organizzarlo comunque fra maggio e luglio. Nessuna offerta e' pervenuta e sino al 15 aprile la segreteria della federazione internazionale e' disponibile per esaminare proposte.
Vengono altresi' confermate le Olimpiadi a Istambul in Turchia per l'anno 2000.

LO STAGE A MONTECATINI TERME
In conclusione presso l'Hotel Buonamici di Montecatini Terme lo stage riservato alla rosa dei giocatori delle squadre nazionali, nonche' di preparazione specifica all'ormai prossima Mitropa Cup.
Ottimo il lavoro del G.M. Yuri Razuvaev e di piena soddisfazione le risultanze da parte dei giocatori. Con tempi e modalita' diverse vi hanno partecipato Michele Godena, Ennio Arlandi, Giulio Borgo, Bruno Belotti, Fabio Bellini, Federico Manca, Costantino Aldrovandi e Daniele Genocchio.

GRANDE SUCCESSO DELLA PRIMA SIMULTANEA PER LE SCUOLE A MANTOVA
In data 11 marzo, dalle 15 alle 18, grazie alla sponsorizzazione di Banca Popolare di Verona-Banco S.Geminiano e S.Prospero, col patrocinio del Comune di Mantova, del Provveditorato agli Studi di Mantova, del Coni Provinciale di Mantova, si e' tenuta la prima grande simultanea di propaganda.
Cinque i maestri impegnati con avversari gli studenti della provincia di Mantova.
Ecco i risultati delle 117 partite, vinte 112 patte 4 perse 1, così suddivise:
ALDROVANDI 21 vinte 21 patte 0 perse 0
BORGO 24 vinte 24 patte 0 perse 0
EFIMOV 23 vinte 20 patte 2 perse 1
GODENA 25 vinte 25 patte 0 perse 0
LPUTJAN 24 vinte 22 patte 2 perse 0
Ha vinto la coppa per la più alta partecipazione la Scuola Media di Borgoforte-Buscoldo con 41 partecipanti; seguono Sabbioneta con 16 e Viadana con 11.
Hanno partecipato 18 scuole.
Si è giocato nel salone principale dello storico Palazzo della Ragione di Mantova.
La premiazione è stata effettuata dall'Assessore allo Sport e alla Pubblica Istruzione del Comune di Mantova Albino Portini.
Stampa presente:
TELEMANTOVA
RADIO BASE
LA GAZZETTA DI MANTOVA
LA VOCE DI MANTOVA
Il calendario delle successive simultanee è:
PARMA venerdì pomeriggio 19 marzo 1999
REGGIO EMILIA sabato mattina 20 marzo 1999
PORDENONE sabato sera 20 marzo 1999
MODENA sabato pomeriggio 10 aprile 1999

FSI - Ufficio stampa
Lanfranco Bombelli

A seguire un editoriale del presidente federale che comparira' su SCACCHITALIA

IN PRIMO PIANO:
Istruttori e relativo Regolamento
di Alvise Zichichi

Sono state segnalate delle critiche, talvolta costruttive ma assai più spesso superficiali o addirittura ingenerose, avanzate da dirigenti di società e di organi periferici o da singoli tesserati nei confronti dello sforzo effettuato ultimamente dalla Fsi per cercare di disciplinare e regolamentare (per la prima volta!) il fondamentale settore legato all'insegnamento ed al perfezionamento della nostra disciplina. Qualcuno ha anche impiegato il termine di (vuoti?) "soloni" per indicare i possibili autori di tale necessaria riforma. Sia ben chiaro, so bene, come tutti del resto, che nessuna nuova regolamentazione o disciplina di uno specifico settore nasce perfetta e non ho mai pensato che quella in discussione lo fosse. Essa è pertanto sempre modificabile e migliorabile, lo deve anzi essere man mano che l'esperienza pratica lo richiederà. E' del pari chiaro che il diritto di critica va sempre rispettato, purché tale critica sia corretta, se possibile costruttiva, e soprattutto non scenda nell'espressione offensiva o addirittura nell'insulto e non sia poi una stanca, inutile e vuota ripetizione del poco produttivo adagio "l'è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare". Purtroppo critiche del genere nei confronti della FSI, spesso generate da scarsa informazione o da disinformazione, sono apparse episodicamente in ambiente Internet. A tali critiche in genere non si risponde, anche perché si verrebbe a sottrarre tempo prezioso e mai sufficiente alla normale gestione della FSI, tuttavia in questo specifico caso, data l'importanza e la delicatezza dell'argomento, mi pare opportuno fornire qualche chiarimento di interesse generale, anche per evitare il diffondersi di una scarsa informazione.

Nell'impostare sin dal 1996 un piano di rilancio dell'azione federale è apparsa subito chiara la necessità di dover cercare di organizzarci al più presto come le altre federazioni sportive italiane nel delicato campo dell'insegnamento elementare della disciplina e del successivo perfezionamento tecnico dei giovani. Cosa assai difficile ad impostare in quanto in Italia non è mai esistita una reale e diffusa cultura dell'insegnamento e della preparazione ai vari livelli in quanto la totalità dei giocatori si è storicamente formata, specie negli ultimi decenni, in modo quasi esclusivamente autodidattico, quindi senza un modello e soprattutto senza un "metodo", ma solo con l'ausilio della pratica, di libri e talvolta di programmi per computer. Non avevamo inoltre strutture consolidate ed effettive "scuole" a cui riferirci. Tuttavia il piano di rilancio avviato dal CONI nel delicato settore dei C.A..S. e l'esigenza di impostare al più presto un Progetto Scuola anche per gli scacchi, rendevano impellente l'esigenza di addivenire quanto meno ad una prima regolamentazione del settore. Abbiamo inoltre considerato che risultava poco produttivo riferirsi alle federazioni scacchistiche maggiori, in quanto per la loro organizzazione in tale settore esistevano solo episodiche informazioni, soprattutto orali, e non una articolata documentazione, senza contare che quanto da loro realizzato probabilmente non poteva corrispondere alle esigenze normative dell'ambiente in cui intendevano operare, cioè quello CONI.

Ecco perché per la prima stesura abbiamo preso parzialmente a modello il regolamento di un'altra disciplina associata, da noi non eccessivamente distante, quella del bridge. Bisogna anche dire che se dopo aver approvato il Regolamento (in quel momento solo come FSI, in quanto non sapevamo ancora di doverlo sottoporre al CONI) ed averlo pubblicato, abbiamo ricevuto una molteplicità di ulteriori informazioni dal CONI in materia di C.A.S., di Istruttori Giovanili, di Progetto Sport a Scuola, tuttavia continuiamo a ritenere che il Regolamento risulta ancora sufficientemente valido come prima impostazione.

Nel frattempo abbiamo sottoposto il Regolamento al CONI, che ci ha richiesto alcune modifiche, e pertanto ci riproponiamo di pubblicare (se possibile in questo stesso numero, spazio permettendo) il testo definitivo. Va comunque sempre inteso come un testo transitorio, dato che con ogni probabilità vi sarà la necessità di ricorrenti revisioni. Ad esempio, abbiamo già appurato che non sono in genere molto gradite le diciture di "Insegnante elementare" e di "Istruttore Elementare". Alla prima revisione bisognerà valutare se variarle (ad esempio, con "di base").

Per cercare di rispondere a qualcuna delle critiche più ricorrenti pare utile stabilire in primo luogo alcuni punti fermi.

Insegnamento degli scacchi nella Scuola. Esso ha come finalità la promozione, "la divulgazione" della disciplina e non il perfezionamento negli scacchi degli alunni. Il Protocollo d'intesa ed il nostro Progetto lo intendono soprattutto come un insieme di nozioni complementari ed integrative per il migliore apprendimento delle materia curricolari. Inoltre un qualsiasi Progetto per la Scuola non può avere alcuna speranza di successo se non riesce a coinvolgere gli insegnanti della stessa. Ecco perché non solo noi ma tutte le discipline applicano la politica delle "porte aperte" ai docenti nell'insegnamento delle prime nozioni.
Ciò non impedisce che alcune Scuole non possano richiedere nostri istruttori, specie in presenza degli auspicati costanti contatti con le società del territorio, sia per proseguire nell'insegnamento dopo che i docenti hanno impartito le prime nozioni, sia per insegnare le prime nozioni quando non vi sono nelle stesse docenti interessati o da noi preparati negli appositi corsi organizzati d'intesa con il Provveditorato competente.

Centri di Avviamento allo Sport per gli Scacchi. Molti continuano a collegare i C.A.S. con la Scuola, mentre sono una cosa del tutto diversa (anche quando vengono ospitati per comodità presso una Scuola). I C.A.S. sono infatti, come in ogni altra disciplina del CONI (e come lo sono o meglio lo erano scacchisticamente in Russia), le sezioni (o i settori) giovanili delle Società, specie di quelle meglio organizzate o più importanti. La loro finalità è di assistere la crescita tecnica di quella percentuale (spesso limitata) di alunni delle Scuole che, dopo aver appreso il gioco, scelgono di proseguire nell'impegno agonistico. Poiché il fine dei C.A.S. è quello di cercare di creare i campioni del futuro, in altre parole è la "promozione della qualità", ecco perché i relativi istruttori debbono essere appositamente preparati. Ecco perché il CONI annette particolare importanza agli Istruttori Giovanili ed alla loro formazione e preparazione.

Non vi è diretta relazione tra il livello di gioco del giocatore e la sua capacità come Istruttore. Tutto ciò è lapalissiano persino per i "soloni". Tuttavia in questa fase di creazione dei quadri, quando ancora non esistono e non possono essere valutati corsi di qualificazione già sperimentati (per i quali vanno però previsti come sempre procedure e limiti di ammissione), bisogna trovare dei validi punti di riferimento. Il primo è che "nessuno può insegnare nozioni che non conosce e non può trasmettere esperienze che non ha avuto". Ciò è importante specie nei livelli superiori a quelli dell'insegnamento divulgativo, cioè nei livelli da Istruttore Giovanile in su. E' pertanto evidente che se un maestro o un candidato maestro privo di capacità didattiche (che vanno appurate nei corsi) non potrà essere un buon istruttore, tuttavia se egli le ha è presumibilmente in grado di trasmettere esperienze e nozioni di livello magistrale, mentre ciò presumibilmente non potrà verificarsi per un giocatore di 3^ Nazionale, anche se dotato di buone capacità didattiche.

Livello richiesto per gli Istruttori Giovanili. Alcuni lamentano che è richiesto un eccessivo livello tecnico per il riconoscimento della qualifica di Istruttore Giovanile. Orbene egli è il responsabile tecnico di un C.A.S. e pertanto deve seguire la crescita tecnica dei ragazzi per lungo tempo, sino ai 16 anni, cioè sino al probabile raggiungimento per i più dotati di essi del titolo di candidato maestro o anche di maestro. Sarebbe pertanto preferibile che gli stessi venissero accompagnati da istruttori che sono in possesso di quei titoli. Proprio per allargare la base dei possibili istruttori, specie in alcune regioni, il regolamento ha già effettuato una deroga in favore dei 1^ Nazionale. Ora si lamentano alcuni validissimi ed esperti operatori giovanili in possesso della 2^ Nazionale. Una ulteriore deroga è evidentemente non possibile, salvo voler ridisegnare il modello e soprattutto i traguardi proposti, i quali come già detto devono mirare principalmente, non solo per noi ma anche per il CONI, alla "promozione della qualità". E sembra che con un lavoro serio ciò si possa conseguire anche in tempi ravvicinati, come parrebbero dimostrare gli ultimi interessanti risultati conseguiti da alcuni nostri giovanissimi.
Ad essi desidero comunque ricordare che il C.A.S. va inteso come una scuola con più classi ed in un tale ambito essi possono certamente continuare a svolgere la loro benemerita attività, a fianco di un istruttore giovanile che potrebbe eventualmente occuparsi di preferenza degli elementi più maturi tecnicamente. Comunque è espressamente previsto dalle nostre comunicazioni al CONI che nell'ambito dei CAS gli Istruttori Elementari possono coadiuvare gli Istruttori Giovanili.
Naturalmente sappiamo tutti che nella fase iniziale, che è di non facile sperimentazione, non tutte le realtà riusciranno ad operare efficacemente. Vi sarà certamente qualche delusione, qualche insuccesso, nonché qualche approssimazione. Come in ogni sperimentazione bisogna però dare tempo al tempo per poter trarre utili e ponderate conclusioni.

Corsi per Istruttori. Questo periodo di avvio rappresenta in definitiva una doppia fase di transizione. Da parte nostra perché stiamo impostando per la prima volta una tale non facile attività, ma anche da parte del CONI che, per le note vicissitudini, deve ancora confermarci l'effettuazione dei Corsi e Seminari già programmati per Formatori, Istruttori Giovanili e Responsabili Regionali CAS. Comunque la Federazione farà di tutto per mantenere il suo impegno anche in presenza di eventuali difficoltà da parte del CONI. E' inoltre in fase di ultimazione la "bozza" della necessaria Guida Tecnica.
A parte ciò, penso sia opportuno invitare i Comitati Regionali a cominciare sin d'ora a programmare, d'intesa quando necessario con i Delegati Provinciali, i futuri Corsi per Docenti della Scuola, nonché quelli per Istruttori Elementari, predisponendo e proponendo l'intervento di qualificati docenti.