Lampo è un’altra cosa

 

I legislatori scacchistici si danno un appuntamento quadriennale per rinfrescare il regolamento, seguendo osservazioni fatte da giocatori o arbitri, riportate alle loro federazioni, e da queste alla Commissione Internazionale dei Regolamenti. Le ultime modifiche sono entrate in vigore il primo luglio 2001. Tra esse è stata introdotta una grossa novità riguardante il gioco lampo, della quale si arriverà a parlare per gradi, cominciando con le regole del gioco veloce cui è dedicato questo numero. Alla novità di cui sopra, alle sue implicazioni non indifferenti e al modo in cui il legislatore ha cercato di limitarne gli effetti, verrà invece riservata la prossima puntata.

                       

GLI SCACCHI

Per giocare una partita di scacchi, il regolamento prevede tre modalità distinte: lampo, rapida, normale. Nel gioco lampo il tempo a disposizione di ciascun giocatore dev’essere inferiore ai 15 minuti; nel gioco rapido detto tempo va dai 15 ai 60 minuti; in tutte le altre condizioni si parla di gioco normale.

E’ da notare che non esiste una regolamentazione specifica per il semilampo. Per esso vale il regolamento lampo con il solo dettaglio -per altro trascurabile- che il tempo a disposizione deve essere inferiore e non uguale ai 15 minuti.

Al gioco normale sono dedicate le prime tredici regole. Poi seguono due appendici: una, la B, in otto punti, per il gioco rapido e una, la C, in quattro punti, sorta di appendice dell’appendice, per il gioco lampo.

Gli articoli di ciascuna appendice modificano  la validità di articoli del gioco normale (o della precedente appendice per quanto riguarda il gioco lampo) adattandoli alla nuova modalità di gioco.

Nel seguito sono riportati e commentati gli articoli più significativi di ogni specialità e i riferimenti agli articoli che perdono validità.

 

IL GIOCO RAPIDO

 

B3. I giocatori non devono registrare le mosse.

Non vale quindi la Regola 8 (L’annotazione delle mosse). Il che è sufficientemente risaputo, anche se bisogna risalire alla versione inglese del regolamento (la sola ufficiale) per capire che il verbo dovere presente nella versione italiana non è una proibizione. Non è necessario che i giocatori registrino le mosse sarebbe stata una migliore traduzione.

B4. Dopo che ciascun giocatore ha eseguito tre mosse, non può essere avanzato alcun reclamo concernente l’errata posizione dei pezzi, l’orientazione della scacchiera o la taratura dell’orologio. In caso di inversione di posizione tra Re e Donna, a tale Re non è permesso l’arrocco.

Una delle cose buffe susseguenti all’introduzione di nuovi commi nel regolamento è che talora ci si dimentica di togliere articoli diventati ormai obsoleti. Come si vedrà più avanti, il nuovo articolo B5.2 rende significativo di questo articolo solo la parte riguardante la taratura dell’orologio e che a un Re posto in origine nella casa della Donna non è consentito l’arrocco.

B5.1 L’arbitro deve attuare decisioni in base agli Articoli 4 (Il pezzo toccato) unicamente su esplicita richiesta di uno o di entrambi i giocatori.

Oltre che per quanto dice in modo diretto, questo comma è interessante per le deduzioni che se ne possono trarre. Infatti, se è esplicitato come caso particolare che l’arbitro debba intervenire in caso di pezzo toccato solo su richiesta di un giocatore, significa che nel gioco normale l’arbitro deve intervenire anche quando non è esplicitamente invitato a farlo.

B5.2 Il giocatore perde il diritto a rivendicazioni in base agli Articoli 7.2, 7.3 e 7.5 (Irregolarità, mosse illegali) non appena ha toccato un pezzo in base all’Articolo 4.3.

Questo articolo B5.2 è nuovo e la primissima impressione non è positiva. Lo spirito è abbastanza chiaro:  si perde il diritto di reclamare per le infrazioni descritte negli articoli summenzionati nel momento in cui si tocca un proprio pezzo (cosa che è differente dall'eseguire una mossa, visto che l'esecuzione prevede che il pezzo sia lasciato). Il dettato, tuttavia, è terribile. In esso, infatti, c’è un riferimento a mosse illegali, ma l’unico articolo della Regola 7 che tratta di mosse illegali è il 7.4 che invece è stato lasciato fuori. Il 7.2 riguarda l’irregolarità dei colori (si continua comunque la partita a meno che l’arbitro non decida diversamente), il 7.3 cosa succede  quando si mettono i pezzi fuori posto (bisogna rimetterli a posto sul proprio tempo) e il 7.5 è relativo a irregolarità nella disposizione dei pezzi (bisogna ritornare all’ultima posizione sicura e riprendere la partita).

Apparentemente quelle descritte non sembrerebbero situazioni per cui un giocatore debba reclamare. Invece è così. In forma implicita, per non dire ellittica, questo articolo afferma che in caso di colori invertiti, pezzi mal disposti o fatti cadere, è uno dei due giocatori a dover reclamare per l’anomalia. E deve farlo prima di toccare un proprio pezzo.

Non solo. Il Comitato Internazionale che presiede al Regolamento ha incaricato le varie federazioni internazionali di far circolare questa nota: che nemmeno gli arbitri, pur rendendosene conto, possono intervenire per sanare queste anomalie.

E’ facile prevedere che questo articolo verrà riscritto alla prima occasione. Purtroppo ciò non potrà avvenire prima del luglio 2005.

B6. La bandierina si considera caduta quando una valida richiesta viene fatta in questo senso da un giocatore. L’arbitro deve astenersi dal segnalare la caduta di una bandierina.

Cioè l’esatto contrario di quanto avviene nel gioco normale dove l’arbitro ha l’obbligo di intervenire non appena si avveda di una bandierina caduta.

B7. Per richiedere la vittoria per il tempo, il richiedente deve fermare entrambi gli orologi e comunicarlo all’arbitro. Affinché la richiesta sia valida, la bandierina del richiedente deve rimanere alzata e quella del suo avversario essere caduta dopo che gli orologi sono stati fermati.

B8. Se entrambe le bandierine sono cadute, la partita è patta.

La pratica descritta dall’articolo B7 è ottima e, se un arbitro non è presente al tavolo, dovrebbe essere seguita anche durante il gioco normale, così non si rischia di andare incontro ad antipatiche situazioni, in presenza di due bandierine cadute. Perché se è vero che, nel gioco normale, è ammissibile la ricostruzione (cioè capire quale sia stata la prima bandierina a cadere) è anche vero che ai sensi dell’art. 6.9, una bandierina è caduta se lo nota l’arbitro o se una valida richiesta è avanzata da uno dei due giocatori. Se la prima cosa non avviene e la seconda è contestabile, un arbitro può decidere secondo gli articoli 6.12 nel gioco normale (Se entrambe le bandierine sono cadute ed è impossibile stabilire quale bandierina è caduta per prima, la partita continuerà) o 10.3 nel finale rapido (Se entrambe le bandierine sono cadute ed è impossibile stabilire quale bandierina è caduta per prima, la partita è patta).

 

IL GIOCO LAMPO

C3. Una mossa illegale è completata solo quando l’orologio dell’avversario è stato azionato. Tuttavia l’avversario ha diritto a richiedere la vittoria prima di eseguire la sua mossa. Se l’avversario non può dare scaccomatto con una qualsivoglia serie di mosse legali, anche con le mosse meno qualificate, allora ha la facoltà di chiedere patta prima di effettuare la sua mossa. Una volta che l’avversario ha eseguito la sua mossa, una mossa illegale non può più essere corretta.

Mentre nel gioco normale una mossa illegale diventa tale nel momento in cui si lascia il pezzo (art. 7.4), cioè quando si esegue la mossa,  nel gioco lampo è richiesto il completamento della stessa (mettendo in moto l’orologio dell’avversario). Per cui sino a quel momento si ha la possibilità di rifare la propria mossa (rispettando naturalmente l’articolo 4.3: si gioca il pezzo che si tocca) senza subire conseguenze.

Nel gioco normale, inoltre, la mossa illegale porta a una penalità minore (incremento di due minuti al tempo dell’avversario) per le prime due infrazioni e si ha la perdita della partita solo alla terza infrazione.

Nel gioco lampo, invece, l’avversario può richiedere la vittoria, se ha materiale sufficiente per ottenerla, oppure la patta in caso contrario.

Questa richiesta dev’essere fatta prima di eseguire la propria mossa. Il che ha poca simmetria con l’articolo B5.2: per reclamare un’irregolarità si ha tempo solo fino a quando non si è toccato un proprio pezzo: per reclamare per una mossa irregolare, invece, si ha tempo sino a quando il pezzo non è stato lasciato. Che la differenza sia stata voluta o no,  questa è la regola per il corrente quadriennio.

C4. L’articolo 10.2 non va applicato.

Nel regolamento precedente questo era l’articolo 10.5. Più che sottolineare la sua ovvietà (nell’articolo 10.2 si parla della richiesta di patta in condizioni di zeitnot nel finale rapido), è molto più interessante commentare l’articolo che non c’è più, perché la sua soppressione cambia significativamente il modo di giocare lampo. O almeno il modo di giudicarne il suo risultato finale.

Verrà fatto nella prossima puntata.

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