Sempre più matti

 

Lo scorso numero si è parlato di mosse irregolari dal punto di vista serio. Ora invece si vuole affrontare lo stesso argomento dal punto di vista scherzoso, parlando di episodi che per fortuna -degli arbitri, si intende!- non sono mai avvenuti ma che sarebbero potuti accadere.

Nota di cronaca: la numerazione utilizzata è quella del nuovo regolamento, entrato in vigore dal 1 luglio 2001.

 

LO SCACCO

L'articolo odierno sullo scacco, nella sua semplicità e precisione, è decisamente ovvio:

3.8.2 Si dice che il Re è «sotto scacco» se è attaccato da uno o più pezzi dell'avversario, anche se tali pezzi non possono a loro volta essere mossi.

Tuttavia, non molti anni fa, i legislatori scacchistici, alla ricerca di una inutile meticolosità, introdussero senza rendersene conto un'enormità che poteva cambiare il modo di giocare a scacchi! Dove oggi si legge o più, a quei tempi si leggeva o due. Che differenza fa? In fondo si ha lo scacco semplice e lo scacco doppio, mica esiste lo scacco triplo!

Ne siamo sicuri? Si mettano i seguenti pezzi sulla scacchiera: B: Rf7, Dc4, Pg6; N: Rh8, Ta7, Ah5, Ce5. Si può credere che il Bianco muova e vinca in tre mosse? Il Re Bianco è sotto scacco (e pure doppio, evidentemente provocato dalla mossa Cd7-e5), la Dama è in presa e solo più un pedone rimane al Bianco. In apparenza è il Nero che ha chances di dare matto in tre.

Mai affrettare i giudizi! Aiutato dal regolamento in vigore nel 1990, il Bianco estrae dal cilindro la mossa vincente: 1.g7+!!! Il suo Sire, attaccato da tre pezzi del Nero non è più sotto scacco. Lo è invece il Re Nero, privo ormai di difese. 1...Rh7 2.g8D+ Rh6 3.Dg7#

Allora il regolamento non aveva la prefazione che ha oggi (riportata a fine articolo) ma anche l'avesse avuta sarebbe stata dura per qualunque arbitro respingere la semplice considerazione che uno o due è differente da tre!

 

L'ARROCCO BISLUNGO

Il regolamento oggi recita chiaramente:

3.8.1 Ci sono due modi diversi in cui si può muovere il Re:

...

[2] «arroccando». Questa è una mossa del Re e di una delle due Torri dello stesso colore sulla stessa traversa, che conta come una singola mossa del Re e si esegue come segue: il Re è trasferito dalla sua casa originale di due case verso la Torre, quindi quella Torre viene trasferita passando sopra il Re sulla casa che il Re ha appena attraversato.

(1) L'arrocco è illegale:

1. se il Re è già stato mosso

2. con la Torre che è già stata mossa

(2) L'arrocco è temporaneamente proibito quando:

1. la casa in cui il Re si trova, o la casa che deve attraversare, o la casa che deve occupare è attaccata da uno o più pezzi dell'avversario.

2. vi è un pezzo tra il Re e la Torre con cui l'arrocco dovrebbe essere fatto.

L'articolo è molto lungo e meticoloso e, in apparenza, terribilmente ovvio. Però è cambiato nel corso degli anni. Una volta, infatti, la precisazione sulla stessa traversa non c'era. Solo che qualche ingegnoso buontempone preparò il seguente problema di matto in tre (presentato in «Scacchi e controscacchi» di P. Bagnoli - Mursia 1994):

La chiave è 1.e7. Le possibilità del N. sono:

1... d4 2. e8D+ (2... Rf3/Rd3 3. De2#)

1... Rd3 2. e8D (2... d4/Rc2 3. De2#; 2... g:f3 3. 0-0-0#)

1... g:f3 2. e8D+ (2... Rd3 3. 0-0-0#)

1... R:f3 2.e8T! (2... d4 3. 0-0#; 2... Rg2)

Già, cosa succede su 2... Rg2? Come si dà scacco matto in una mossa? Ma con l'arrocco bislungo! E` mai stata mossa la Te8? Ci sono pezzi tra Re1 e Te8? Quindi si può eseguire l'arrocco come detto: Re che si muove di due case verso la Torre (da e1 a e3!) e Torre che si pone a fianco del Re nella casa appena attraversata (cioè in e2). In notazione 3.0-0-0-0-0-0!!!#

 

LO SCACCO MATTO

E` abbastanza risaputo che quando si gioca lampo, se si dà matto anche con la bandierina caduta, vale lo scacco matto e non il tempo scaduto, perché lo scaccomatto termina immediatamente la partita (art. 5.1.1., mostrato più avanti) e nessun reclamo è più possibile su cosa è successo prima (art. 7.4.1, presentato nello scorso numero di En Passant).

Prima del 1997 (e quindi non proprio nella preistoria) l'articolo preposto del regolamento recitava:

5.1.1 La partita è vinta dal giocatore che ha dato scaccomatto al Re dell'avversario []. Ciò termina immediatamente la partita.

Il simbolo [] sta a rappresentare l'aggiunta che è stata fatta successivamente.

Già perché seguendo alla lettera il regolamento era possibile vincere una partita in questo modo: 1.e4 e5 2.Ac4 Cf6 3.D:f7#. Sicuramente la mossa che dava scaccomatto era illegale, ma che importava? Come detto sopra: lo scaccomatto metteva termine alla partita e non si poteva più reclamare su tutto quello che era successo prima. Accortisi di ciò i legislatori sono corsi al riparo e hanno aggiunto con mossa legale all'articolo di cui sopra (nell'articolo del nuovo regolamento è invece stato aggiunto verificato che la mossa che ha prodotto lo scaccomatto sia una mossa legale a chiusa del comma).

Però hanno fatto le cose a metà.

 

LA POSIZIONE MORTA

Questa lugubre definizione è del nuovo regolamento e sta a significare una posizione in cui nessuno dei due giocatori può dare matto con qualunque sequenza di mosse, anche le peggiori. Non sono molte queste posizioni: Re contro Re, Re e pezzo minore contro Re, Re e Alfiere contro Re e Alfiere delle stesse case. Quando si raggiunge una posizione morta la partita è immediatamente patta. Il che è ovvio.

Ovvio? Vediamo la lettera del regolamento:

9.6 La partita è patta quando viene raggiunta una posizione da cui non può scaturire alcuno scaccomatto mediante una qualsiasi possibile serie di mosse, anche contro le peggiori risposte. Ciò termina immediatamente la partita.

E' di nuovo quell'immediatamente la pietra dello scandalo. Vediamo questo finale che solitamente non si vede mai, perché qualunque giocatore di buon senso abbandona prima. Facendo male...

La posizione: B: Rc3,Td2; N: Rb1. In generale il finale si conduce cosi`: 1.Th2 Ra1 2.Rb3 Rb1 3.Th1#. Se pero` il Nero giocasse 1...R:h2!!!, cosa succederebbe? Re contro Re è una posizione morta e quindi immediatamente patta senza possibilità di appellarsi su una mossa irregolare accaduta quando la partita era ancora in corso.

Come ha rimediato il legislatore del terzo millennio? Aggiungendo questo articolo:

5.2.2 La partita è patta quando si raggiunge una posizione in cui nessuno dei due giocatori può dare scaccomatto all'avversario con una qualsiasi serie di mosse legali. Si dice allora che la partita termina in 'posizione morta'. Ciò termina immediatamente la partita, verificato che la mossa che ha prodotto la posizione sia una mossa legale.

Peccato che si sia dimenticato di cancellare l'articolo 9.6, che rimane presente nel regolamento, in palese contrasto con questo nuovo articolo, ponendo quindi interessanti problemi di interpretazione al povero arbitro...

 

LA CONCLUSIONE

Il nuovo regolamento non è perfetto e sicuramente ci sarà qualcuno che scoprirà dei modi ingegnosi per aggirarlo. Però è da un paio di edizioni che lo stesso ammette una prefazione che aiuta gli arbitri a rispettare il buon senso del gioco. Eccola.

Le Regole degli scacchi non possono coprire tutte le possibili situazioni che possono sorgere durante una partita, né possono regolare tutte le questioni amministrative. Laddove i casi non siano esattamente regolati da un Articolo delle Regole, dovrebbe essere possibile raggiungere una corretta decisione studiando analoghe situazioni che sono affrontate nelle Regole. Le Regole presumono che gli arbitri abbiano la necessaria competenza, buon discernimento e assoluta oggettività. Una regola troppo dettagliata potrebbe privare l'arbitro della sua libertà di giudizio e ciò lo ostacolerebbe nel trovare la soluzione di un problema dettata dall'imparzialità, dalla logica e dalla speciale situazione.

La FIDE chiede a tutti i giocatori e alle federazioni scacchistiche di accettare questo punto di vista.

Un invito che ogni arbitro, di qualsiasi livello, sottoscrive caldamente.

 

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